Amarcord

Il 2017 sarà l’anno in cui tutti i nodi italiani verranno al pettine? I problemi di bilancio della banca Monte dei Paschi di Siena non si riusciranno a risolvere e la crisi di quest’istituto bancario che ha più di 600 anni trascinerà con sé, in un enorme effetto domino, tutto il resto del sistema bancario e quindi verrà scossa tutta l’economia del Paese?

Amarcord: mi ricordo era la primavera del 1987, sui giornali si leggeva che il debito pubblico italiano era di 1.000.000 (un milione) di 000.000.000 (miliardi): un milione di miliardi di lire! Mi sembrava una cifra enorme e mi domandavo, da semplice cittadina, cosa sarebbe stata l’eredità che la nostra generazione (quella che aveva fatto le battaglie studentesche nel’68) avrebbe lasciato ai propri figli: un buco di bilancio stratosferico. A Milano il panorama politico sembrava sempre uguale: Democrazia Critiana, Partito Comunista Italiano, Partito Socialista Italiano, Partito Repubblicano Italiano, Movimento Sociale… Cioè tutti quei partiti che avevano ridotto i conti pubblici così male. A Milano, ma quel giorno io e mio marito avevamo portato a pattinare sul ghiaccio le due figlie di 8 e 6 anni a Varese. Poiché si aspettavano le elezioni politiche per strada c’erano i manifesti elettorali e fra questi, lì a Varese, mi colpì quello di un partito che non avevo mai visto prima, la Lega Lombarda. C’era anche la sede di quel partito in pieno centro città. Per curiosità salimmo al primo piano e trovammo ad accoglierci una persona a cui io chiesi subito come pensavano di risolvere il problema del debito pubblico enorme. Quella persona attaccò a spiegarci di come i problemi del Paese nascessero dal fatto che l’Italia era centralista e che tutte le risorse prodotte al Nord andassero sprecate e/o rubate da Roma: la soluzione sarebbe stata di comandare a casa nostra, gestendo al Nord le tasse del Nord ed eliminando così molti sprechi e ruberie. Bisognava portare il federalismo, di tipo svizzero, in Italia. Un discorso così ci sembrò veramente nuovo e mai sentito e ci convincemmo a tesserarci, lasciammo i nostri indirizzi, di milanesi, a quel signore dicendogli che se avessero avuto bisogno di aiuto a Milano ci chiamassero. Solo mesi dopo ci rendemmo conto di aver parlato con Umberto Bossi, nel frattempo eletto Senatore (mentre Leoni fu eletto alla Camera). Solo dopo l’estate fummo chiamati ad assistere ad un incontro pubblico al Palazzo delle Stelline a Milano tenuto da Roberto Ronchi, era presente tutta la Lega di Milano, cioè una decina di persone, e in tutto il pubblico non arrivava a 20. Cominciai ad impegnarmi attivamente nel movimento milanese senza immaginare che dopo due anni avremmo conquistato il sindaco a Milano! Un balzo da giganti (simile a quello che ora stanno avendo i grillini). Ma sono passati 29 anni da allora e io ho nipotini e il federalismo non è arrivato, e però il debito pubblico è diventato stratosferico, il tutto nonostante si sia passati all’Euro, cioè 1 euro sia stato cambiato per 2000 lire circa (enorme inflazione).

Questo è il mio amarcord che in dialetto romagnolo vuol dire “mi ricordo” però in italiano suona come ricordo amaro. Amaro perché nonostante tutto l’impegno prodigato in questi anni le mie figlie e i miei nipotini erediteranno solo i cocci dell’Italia. Sarebbe bello che il 2017 riuscisse a smentirmi e che si trovasse il modo di districare questi nodi enormi con la politica, ma io ho paura che ne vedremmo delle belle (o delle brutte ahimè): arriverà la Troika e ci darà una medicina talmente amara fra tagli e tasse che rischierà di trasformarsi in veleno… Insomma siamo tra due fuochi, finire a gambe all’aria per via dell’effetto domino, o, finire a gambe all’aria per la Troika. Non so cosa augurarsi.

L’Italia non sarà più tale, si spezzerà in più realtà.

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