Museo stupefacente a Fabriano

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A tutti consiglio vivamente di visitare il museo di Fabriano dedicato agli antichi mestieri in bicicletta.

In partcolar modo ai bambini e ai genitori più amanti della natura.

Scoprirete come questo mezzo ecologico poteva essere adattato ad un’enorme quantità di usi diversi dagli artigiani che all’inizio del ‘900 si spostavano nelle campagne.

Ecologia ante litteram che in quache modo sarebbe bello poter rispolverare e rendere attuale…

Buona visita a tutti, grandi e piccini!

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Caro don Lorenzo

Caro don Lorenzo,

quest’anno il 26.5 scorso ricorreva il cinquantenario dalla tua morte a Barbiana.

Molti si sono attivati per ricordarti, anche a me è stato richiesto di scrivere un libro di ricordi di famiglia, benché io avessi solo 10 anni quando venni al tuo funerale lassù in quel piccolo cimitero accompagnando mia mamma Lalla (tua cugina) e  mia nonna Lina nel dolore di tutti noi parenti.

Scrivere questo libro per me è stato difficile perché ho sempre cercato di guardare avanti, ho ceduto alle pressioni solo per far qualcosa di utile ai miei nipoti: lasciare scritti i miei ricordi di famiglia affinché anche loro trovassero radici a cui far riferimento nella costruzione della loro identità di adulti.

Penso di aver fatto qualcosa di utile anche per tutta la nuova generazione nata dopo il 2000 che non può aver ricordi di quegli anni.

Infine ritengo di aver ricollocato le vicende della tua vita in una prospettiva più veritiera cioè più aderente alla realtà.

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Nello scrivere il libro, mi sono fermata quando Papa Francesco ha iniziato a ricordare don Milani: è stata un’emozione forte che mi ha sopraffatta. La Chiesa allora ti esiliò in una sperduta parrocchia di montagna sul monte Giovi nel Mugello: Barbiana. Anche dopo la tua morte per tanti anni cercò di dimenticarti perché ti giudicava scomodo e in poche occasioni ti venne riconosciuto che l’opera pastorale che svolgevi coi tuoi ragazzi e coi parrocchiani era in sintonia col Vangelo di Gesù.

Ora Papa Francesco ti ha riabbracciato e riaccolto ridandoti piena dignità di prete: “bravo prete”. Non hai idea di cosa questo possa significare anche per noi che in famiglia allora soffrimmo, per te e con te, per le incomprensioni che ci furono fra te e la curia fiorentina.

Caro Lorenzo, anche a Castiglioncello ricordano la tua infanzia quando trascorrevi lì la villeggiatura estiva. Mia figlia, Sara, ha collaborato con la Pro Loco per organizzare una mostra di foto tratte dagli album di famiglia. La si può visitare fino al 24 luglio presso i locali della stazione.

Tu giudicasti quegli anni “di tenebre”, ma io penso che parte della tua personalità così bella e buona si costruì anche in quei soggiorni estivi, giocando coi cugini. Anche tu, come tutti noi, hai costruito la tua personalità partendo dalle tue radici e lì al mare in estate si riunivano sempre tutti i rami della famiglia.

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Papa Francesco è venuto sulla tua tomba a Barbiana il 20 giugno scorso. Il 21 tutti i giornali hanno riportato la notizia e su l’Avvenire anche il discorso integrale che ha tenuto lì. L’evento ha avuto grande risonanza mediatica. Ha riconosciuto le tue doti cristiane, la tua capacità di essere povero fra i poveri e soprattutto quella di educatore.

Io, nel mio piccolo, ho fatto dire allo zio Padre Domenico, che tu incontrasti a Barbiana assieme a suo fratello Umberto, mio padre e a mia mamma Lalla, una messa mattutina presso la chiesa dei frati cappuccini in piazza cimitero Maggiore a Milano.

Chiudo questa lettera dicendoti che, dopo il salone di Torino, la prima presentazione del libro che ho pubblicato per te, per noi, per tutti, avverrà proprio a Milano mercoledì 5 Luglio e ti mostro la locandina qui sotto.

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In fin dei conti sei stato anche tu per un certo periodo della tua vita un milanese, e padre Domenico ricorda che quella notte a Barbiana gli confidasti di aver trovato la fede in Gesù proprio a Milano quando vedesti dei preti aiutare cittadini che ebbero la casa distrutta in seguito ai bombardamenti.

Il libro ora è nelle librerie, se avrà gambe e se Dio vorrà prenderà la sua strada. Intanto io ti saluto sperando che da lassù tu comprenda che ciò che quaggiù stiamo facendo tutti, lo si fa per ricordarti, per amor tuo e per cercare di riparare agli errori che furono fatti nei tuoi confronti.

Quando mi conoscesti bambina mi giudicasti una “figlia di papà”, fu un giudizio un po’ frettoloso, spero che ora lo cambierai, un saluto affettuoso,

tua Emma

Italia sismica

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La cartine qui sopra pubblicate rapprsentano gli aspetti fondamentali dell’Italia geologica. Sarebbe bello se fossero appese in tutti i comuni nella stanza dei sidaci così come viene esposta l’immagine del Presidente della Repubblica in carica. Andrebbero esposte anche nelle scuole e nelle sedi delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e della Protezione civile.

Da queste andrebbe poi ricavato il profilo sismico dettagliato del territorio provinciale/comunale affinchè le amministrazioni potessero aver ben chiara la sismicità del proprio territorio e prendere opportuni provvedimenti quando dovessero redigere il Piano Regolatore.

Le cartine da sole non bastano. L’Italia è piena di laureati in geologia che difficilmente riescono a lavorare nel campo in cui hanno studiato. Sarebbe bello che le amministrazioni potessero usufruirne nell’ambito di un percorso educativo nazionale volto a spiegare i contenuti di dette cartine ad ogni nuovo cambio di amministrazione. Una sorta di corso di aggiornamente come quelli che organizza il Provveditorato gli Studi rivolto oltre che alle scuole anche agli amministratori e a tutti coloro che si devono occupare di prevenzione e soccorso in caso di sisma.

Sarebbe bello anche che le scuole, almeno quelle medie, avessero un programma che prevede lo studio della geologia assieme alla geografia.

Tutto questo percorso informativo ed educativo andrebbe abbinato ad esercitazioni antisismiche così come avviene in un Giappone, un paese che per sismicità assomiglia all’Italia.

Certo tutto questo sarebbe necessario, ma non sarebbe sufficiente a evitare disastri anche perchè il nostro paese è un susseguirsi di centri storici costruiti in epoca medioevale che occorrerebbe rendere più sicuri con enormi attività di rafforzamento edilizio. Sarebbe bello avere le risorse e le capacità tecniche per intervenire anche su questo fronte, ma le difficoltà sarebbero tantissime.

Le cartine e l’educazione invece sarebbero utilissime per intervenire sul nuovo e per dare consapevolezza a chi di dovere della serietà della questione. Forse le scuole nuove, gli ospedali nuovi, gli edifici pubblici nuovi, i ponti ecc. verrebbero realizzati con più discernimento. In Giappone, quando vi è una scossa tellurica, almeno quello che è stato costruito recentemente resiste e non crolla. Sarebbe bello poter dire altrettanto dell’edilizia italiana.

Come un seme

Perché scrivere queste pagine? Perché condividere alcune mie idee su internet?

Spesso mi domando se sia una buona cosa. In realtà non mi aspetto molto da questa scelta.

Sono fatalista: queste pagine di idee, per me, sono come fogli inseriti in una bottiglia da un naufrago. Chissà se approderanno da qualche parte?

Oggi siamo tutti un po’ soli come naufraghi. Infatti è sempre più difficile (se si esclude il web) riuscire ad instaurare un dialogo vero con qualcuno. Non si ha mai tempo. Anche se si inizia una buona conversazione con una persona, si viene subito interrotti da mille cose che premono: il telefonino, il pc, le questioni concrete e contingenti di lavoro ecc. Così finisce che non ci proviamo nemmeno più ad iniziare delle belle conversazioni. La televisione poi ci ha incoraggiato a trasformare i dialoghi o in monologhi, o in risse verbali.

Invece mi ricordo di quando, con mia nonna, facevo visita alle sue amiche, all’ora del tè. Ebbene, allora io ero piccola, ma passavo un’ora e più ad ascoltarle conversare di tutto un po’, anche di attualità e politica e non era una cosa noiosa perché le arzille vecchiette erano anche argute.

Sul web per dialogare, quindi, con alcune idee per vari spunti di conversazione. Sperando di essere arguta.

Sarebbe bello se ogni pagina del blog fosse come un seme che si lancia al vento. Se il destino vorrà cadrà su terreno fertile e germoglierà. Se invece cadrà su terreno arido seccherà. Se finirà in acqua sarà travolto dalla corrente. Chi vivrà vedrà…

Sarebbe bello se…

Sarebbe bello se… è il sottotitolo del blog buonsensobio. Perché?

Perché buon senso bio c’è quando si vuole essere creativi e propositivi. Questo blog ama i commenti che lo sono. Anche quelli leggeri e spiritosi. Invece non considera quelli che sono aggressivi, polemici e distruttivi. Perché?

Distruggere è facile: lo possono fare tutti in un attimo con le azioni o con poche parole, essere creativi  è molto, molto, più difficile e laborioso!

Le madri generano e crescono i figli così com chi coltiva rose sa che ci saranno boccioli che fioriscono ma anche spine.
Le madri generano e crescono i figli così come chi coltiva rose sa che ci saranno boccioli che fioriscono ma anche spine. Così è nutrire la vita.

Infatti creare la vita, nutrila e farla crescere, per una donna è un lavoro lunghissimo che comincia dai 9 mesi della gravidanza e, a ben guardare, non termina mai nemmeno quando i figlioli sono cresciuti. Invece basta poco per distruggere la vita: un attimo di disattenzione, un’azione violenta improvvisa, una frase da bullo… Tutto il lavoro di una donna sia di cura sia di attenzione per far crescere degli individui sani ed equilibrati può essere distrutto in un minuto.

Sarebbe bello se prima di agire in modo aggressivo pensassimo a tutto il lavoro, l’amore e alla fatica educativa e di cura della madre che ha creato quella persona.

Sarebbe bello se aggredire una vita fosse considerato come un atto di distruzione del lavoro lunghissimo di una donna; così come accadrebbe nel momento in cui venisse aggredito il lavoro lunghissimo di un uomo: ad esempio la Cappella Sistina di Michelangelo o la Gioconda di Leonardo.

Questo sempre. Sia quando la persona ci assomiglia e la pensa come noi, sia quando invece è lontanissima dal nostro modo di essere e di pensare.

Le madonne del latte

In Brianza, nel varesotto e nel Canton Ticino, ci sono moltissime chiese che hanno al loro interno raffigurazioni della Madonna mentre sta allattando il Bambin Gesù. Alcune di esse sono anche considerate miracolose. Poiché le madonne del latte simboleggiano il nutrimento e la misericordia divina e poiché siamo nell’Anno Santo dedicato alla Misericordia, voglio iniziare questo blog proprio da qui: dalla Madonna del latte di Ardena (Va) che, quando la porta della chiesa è aperta, sembra guardi qui giù, qui proprio me che sto scrivendo il blog e speriamo che mi ispiri saggi pensieri…madonna del latte

Sarebbe bello se il nutrire la vita e l’essere misericordiosi l’un l’altro fossero considerati centrali nella vita di ognuno di noi. 

Cosa sarebbe un mondo dove le donne non partorissero più e non allattassero più, cioè non nutrissero più quotidianamente la vita? Cosa sarebbe la terra senza la  biosfera? L’umanità ha ricevuto in dono la creazione: ha un intelletto capace di discernimento e un cuore sufficienti a capire che senza un operato di continuo e consapevole nutrimento della vita sia umana sia naturale tutto sparirebbe.

Ecco perché occorre dotarsi di BUON SENSO BIO