Non c’è due senza tre! Mio nuovo libro…

Domani, lunedì 22 maggio 2017, al Salone del libro di Torino, presenterò il mio ultimo libro: “Don Lorenzo Milani, con la mente aperta e il cuore accogliente” – edizioni Imprimatur. Siete tutti invitati a venire alle ore 18,00 presso la Sala Music’n Books!

Ci sarà un dibattito dal titolo: “Dalla parte degli studenti”. Parteciperanno insieme a me, il coautore del libro, prof. Angelo Lucio Rossi, inoltre l’autore del libro “Bullismo e cyberbullismo” ed. Imprimatur , Alessandro Meluzzi e infine Marco Baldassarri.

Ho scritto questo libro in circa due mesi, è stato un instant book, in occasione del cinquantesimo della morte di Don Lorenzo che cadrà il 26 giugno prossimo. L’editore mi ha convinto a raccontare come abbiamo vissuto la vicenda di Don Milani noi della sua famiglia allargata. Io avevo solo dieci anni quando Don Lorenzo è morto. Ho quindi preferito raccontare ai miei nipoti, nati dopo il 2000 e a tutti i loro coetanei le vicende di quegli anni e di come gli scritti di Don Milani hanno cambiato il nostro paese e, di riflesso, anche la mia vita. Il prof. Rossi ha concluso il libro con una panoramica su cosa sta cambiando oggi nella scuola italiana che si ispira all’esperienza della scuola di Barbiana.

Nel frattempo Papa Francesco ha fatto importanti dichiarazioni su Don Lorenzo Milani riconoscendogli la capacità di grande educatore. Una cosa che davvero mi ha commosso: dopo i tanti anni in cui Don Lorenzo ha sofferto per le incomprensioni della curia fiorentina…

In due mesi non si può scrivere molto, però mi sono data il compito di ricollocare la figura del cugino di mia mamma Lalla in un quadro storico e personale più veritiero di quanto non sia avvenuto negli anni passati. Don Lorenzo è stato tirato per la tonaca dalla sinistra in modo eccessivo e inappropriato, spero di essere riuscita nella mia opera di ricerca storica ed anche in quella di empatia dovuta alle comuni origini famigliari… Buona lettura!

Etichetta, etichettare

Il 26 giugno 2017 saranno passati 50 anni dalla morte di Don Lorenzo Milani. “La centralità della parola” e “I care” (me ne importa) sono due frasi che ce lo rammenteranno sempre, quasi un suo marchio di fabbrica. Infatti lui nella sue scuole di San Donato e di Barbiana focalizzò come prioritario l’insegnamento dell’italiano ai suoi ragazzi. Ho intitolato questo articolo etichette, etichettare perché sono due parole che vorrei mettere a fuoco quest’oggi.

Etichetta, quanti significati ha? Tanti. Ad esempio si parla di etichetta quando ci si comporta secondo il galateo più severo: “badare all’etichetta”.

Ma occorre anche “badare all’etichetta” se si va al supermercato a fare la spesa. Solo che qui la frase assume un significato molto diverso: si tratta di leggere bene gli ingredienti scritti sull’etichetta del prodotto che si sta acquistando per essere sicuri di comprare un prodotto che va bene per noi.

E’ molto importante che le etichette siano scritte in modo chiaro, leggibile anche da chi ha poche diottrie e che siano esaurienti: vogliamo sapere da dove vengono i prodotti che stiamo per acquistare, tutti i prodotti. Non solo quelli alimentari.

Vogliamo sapere come sono composti e sarebbe bello anche che avessero vari bollini: uno che ci dicesse se sono prodotti rispettando l’ambiente; uno se sono biologici; un’altro se sono prodotti senza lavoro minorile o sfruttamento dei più deboli, col cottimo ad esempio…

Ecco vorremmo etichettare tutto in modo chiaro e informando bene i consumatori.

Etichettare in questo modo ci piacerebbe. Ma c’è un modo di etichettare che invece sarebbe bello smettesse di esistere.

Quale? Quello che di solito fa la gente verso le altre persone. Di solito ci informiamo superficialmente su di loro, magari usando i social. Ci formiamo così un’idea preconcetta.

Questo modo di etichettare tutte le persone è comodo e facile. Però è negativo perché preclude a ciascuno, anche a noi stessi, la possibilità di cambiare idea, di pensare oggi una cosa e poi ripensarci dopodomani e vederla diversamente.

Oggi su un social scriviamo una cosa. Questa ci si appiccica addosso come una etichetta che non sarà mai più possibile staccare: colla ultraresistente! Non riusciremo nemmeno ad attaccarci sopra una etichetta diversa e nuova per nascondere la vecchia, impossibile (sic!).

Quindi la sola soluzione è che si sia tutti un po’ meno pigri mentalmente: Ognuno ha diritto/dovere di cambiare idea: basta con i pre-giudizi. Smettiamola di essere superficiali nei rapporti con gli altri!